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Come regolarizzare il pagamento delle Royalties

Si può fare con la cooperativa? Devo aprire P.Iva? Ci sono altri modi?

Le royalties sono il diritto del proprietario di un’opera intellettuale ad ottenere il versamento di una somma di denaro da parte di chiunque effettui lo sfruttamento di tale opera a fini commerciali.

Da quando la diffusione dei contenuti attraverso il web ha preso il predominio rispetto alla normale distribuzione fisica gli aventi diritto alle royalties sono aumentati. Se prima gli artisti ce avevano la possibilità di vedere il proprio album distribuito nei negozi erano una cerchia ristretta, oggi chiunque può distribuire negli store digitali di tutto il mondo i proprio brani senza grosse difficoltà.

In genere i distributori digitali ma anche le società alle quali l’autore si appoggia per la riscossione del diritto d’autore (siae, soundreet ad esempio) si occupano direttamente della regolarizzazione dei pagamenti.
Diverso il discorso per chi lavora con un etichetta o editore. In questi casi, spesso, viene chiesto all’artista di regolarizzare autonomamente il pagamento delle royalties dovute attraverso una pezza giustificativa.

Diversi soci Esibirsi soc. coop. ci chiedono se attraverso la nostra cooperativa è possibile fatturare anche tali pagamenti. Questo non è possibile perché non essendo le opere di proprietà della cooperativa, la società non è titolata per riscuotere compensi derivanti dallo sfruttamento economico di tali opere.

Quindi come si può fare?

Si può emettere una “ricevuta per royalties” – (Nota di Cessione del diritto d’autore) – sulla quale chi vi deve pagare (soggetto erogante), se residente in Italia, dovrà operare una ritenuta del 20%.

La ritenuta d’acconto (ovvero la tassazione) del 20% è fissa.

Cambia invece la base imponibile su cui la ritenuta si calcola in base all’età del proprietario dell’opera.
Se l’autore ha meno di 35 anni (dai 34 in giù) il 20% verrà conteggiato sul 60% del totale royalties mentre se l’età è superiore è dai 35 in su sarà conteggiato sul 75%)

Se il soggetto erogante non è residente in Italia la ritenuta si alza al 30%  e si complica anche la modalità di regolarizzazione fiscale quindi in questo caso meglio rivolgersi ad uno studio contabile.

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