Percepisci NASPI? Non è un problema.
L'iscrizione in Esibirsi non va in contrasto con il percepimento dell'indennità di disoccupazione

L’iscrizione alla Esibirsi soc. coop, non va in contrasto con il percepimento della NASPI (disoccupazione).
Ormai da diversi anni l’INPS ha chiarito questo aspetto.
Con la Circolare numero 94 del 12-05-2015 l’INPS chiarisce che chi entra in stato di disoccupazione perché perde il posto di lavoro o si trova già in tale situazione, ha diritto della disoccupazione che ora si chiama NASPI.
Tale diritto non viene perso anche qualora ci si trovi nella situazione di avere altri lavori subordinati a tempo parziale o di lavoro autonomo (come il caso del nostro inquadramento come soci dipendenti della cooperativa).
Vi è solo l’obbligo, per il lavoratore che ha diritto alla disoccupazione, di dichiarare presso l’INPS di avere un’altra attività lavorativa per mezzo della quale non percepisce un reddito annuale superiore a euro 5.500,00 (cifra aggiornata con nota n. 5824/22 del Ministero del Lavoro).
La posizione da dichiarare è “lavoratore autonomo” dove richiesta la partita IVA si deve lasciar il campo vuoto (il lavoratore non possiede una partita iva) e dichiarare il reddito presunto che si immagina di realizzare attraverso il lavoro fatto con la cooperativa.
Se il lavoratore deve fare la richiesta di naspi la dichiarazione la farà in fase di richiesta mentre se sta percependo la naspi e si deve iscrivere alla cooperativa dovrà dichiararlo in quel momento (entro 30 giorni).
Il contratto con la cooperativa si interrompe ogni 31 Dicembre e viene riattivato ogni 1 Gennaio quindi a inizio anno si deve fare nuovamente la comunicazione all’INPS entro 30 giorni.
Ovviamente se il lavoratore non dovesse comunicare all’INPS questa notizie entro 30 giorni dalla data di stipula del contratto con Esibirsi, decade il diritto all’indennità di disoccupazione.
Si tenga presente che se il lavoratore che percepisce la Naspi ha un’attività lavorativa e rientra nei parametri sopra indicati, pur proseguendo a percepire tale indennità avrà una riduzione della Naspi percepita di un importo pari all’80% del reddito che il lavoratore prevede di produrre nel periodo che va dalla data di inizio dell’attività alla data di termine della Naspi oppure, se tale termine è antecedente, alla fine dell’anno. La riduzione è poi ricalcolata d’ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
N.B. NON c’è il calo dell’80% della NASPI ma un calo di naspi pari all’80% del reddito percepito dall’attività lavorativa spalmato su tutti i mesi di percezione di naspi.
Esempio pratico: percepisco 500 euro di naspi per quattro mesi e ho prodotto dalla mia attività lavorativa un totale di 100 euro di reddito complessivamente in quei mesi.
La naspi mi verrà ridotta complessivamente di 80 euro e quindi percepirò in quei quattro mesi 480 euro anziché 500.
Svolgere l’attività artistica senza nessuna regolarizzazione non è la soluzione
Quando si fa richiesta di NASPI viene richiesto di dichiarare se si svolge attività lavorativa. Nel caso venga rilevato un lavoratore percettore di NASPI (o di altro tipo di ammortizzatore sociale come ad esempio Reddito di cittadinanza) lavorare in nero rischia dalla sanzione fino alla denuncia penale.
Nello specifico:
– reato di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” ex art. 483 c.p. con il rischio di reclusione fino a 2 anni.
– indebita percezioni di erogazioni a danno dello Stato prevista dall’art. 316 ter c.p. con rischio di reclusione da 6 mesi a 3 anni.
– richiesta di risarcimento di quanto percepito fino a quel momento e dei danni.
Ricordiamo che l’iscrizione in Esibirsi non va in conflitto con la percezione della NASPI e che quindi è meglio comunque lavorare in regola.